Covid e politica. Avanti a Stato di Emergenza

Covid e politica. Avanti a stato di emergenza, e le risposte? Problema movida e assembramenti? Ma non erano già vietati? Luoghi e locali ben noti. Perché generalizzare e danneggiare interi settori? 
di Michele Luongo 

Covid e politica. Avanti a Stato di Emergenza
II Presidente del Consiglio Giuseppe Conte

Covid e politica. Siamo in presenza di una gestione politica dell’emergenza coronavirus sul filo dell’incomprensibile con cittadini lasciati negli incroci dell’inadeguatezza che con tutti gli sforzi possibili hanno grandi difficoltà a capirne il senso delle scelte che vengono imposte.

Avevamo grandi dubbi sin dall ‘inizio degli ultimi due governi, non è possibile governare con le grida della piazza del Vaff… ma quella è stata la scelta degli elettori probabilmente non una delle migliori e ne paghiamo le conseguenze, ma, forse, si sperava nel senso del rinnovamento, invece: nulla. Anzi, si commetteva un ulteriore e più grave errore, fare nascere un secondo governo con a capo la stessa persona.

Ma torniamo al Covid, e anche qui sin dall’inizio l’approccio negativo del governo Conte, sapevano ma non facevano, anzi segretavano i documenti; ed è a dir poco impressionante che in un Paese democratico per problemi di salute dei cittadini invece di essere trasparenti e comunicare, si è preferito nascondere. Cosa ancor più grave poi pur sapendo, invece di prepararsi e organizzarsi, si arriva alla problematica dell’epidemia senza un nulla, e non sapendo cosa fare, si fa la scelta più semplice: si chiude, lockdown.

Poi, le autocertificazioni, i continui decreti, dpcm, e gli italiani, sorprendentemente, hanno risposto con grande senso di responsabilità. Ma il governo Conte col passare del tempo e con una dichiarazione di Stato di Emergenza del Paese, quindi, con poteri speciali per il Premier e l’esecutivo, poteva diventare una straordinaria occasione per dimostrarne le proprie capacità, al contrario ne ha evidenziato tutti i suoi limiti, una evidente inadeguatezza nel programmare e ordinare adeguate misure, disperdendosi in decine di nomine di comitati, senza avvalersi e riconoscere Enti ed Istituzioni dello Stato.

Col trascorrere il tempo si moltiplicano le sfumature della comunicazione del governo ma sempre con un solo filo conduttore alimentare uno stato di paura. Poi, l’estate, giugno, luglio agosto, un vero respiro per l’economia e per i cittadini, una percezione di un senso di normalità.

Alla luce dei fatti, chissà se l’immunità di popolo non fosse invece stata la scelta migliore?

Ed ecco con l’avvicinarsi dell’apertura dell’anno scolastico, in modo inspiegabile un aumento vertiginoso dei tamponi, quasi una ricerca, un caccia al virus Covid_19, è boom dei contagi.  E si ricomincia con il rinnovo dello Stato di Emergenza.

Intanto il governo sembra essersi smarrito nei bonus come per i monopattini e bici elettriche o con la problematica dei banchi a rotelle, lasciando indietro anche il pagamento delle cassaintegrazioni. E scopriamo che nulla è stato fatto per il sistema sanitario, né aver predisposto adeguato personale, né salvaguardato e realizzato nuovi reparti sanitari e personale specializzati. Risultato trovarsi ad ottobre in piena emergenza covid ancora impreparati.

Covid e politica. Ed essendo in emergenza come è stata possibile tanta superficialità, in tutti questi mesi, da parte del Governo? Come è possibile non sapere coinvolgere e accogliere le migliaia di proposte costruttive dell’opposizione politica? Come è possibile che non si siano modificati o eliminati tutti quei lacci della burocrazia di cui tanto ci si lamenta?

A questo punto ci si chiede uno Stato di emergenza per fare cosa? Era proprio necessario? Molte decisioni potevano prenderle un qualsiasi Ufficiale Sanitario, una Azienda Sanitaria, un Sindaco, un Prefetto, un Governatore.

Mentre all’orizzonte si sente sempre più l’odore dell’ interesse per uno dei più grandi business economico, ad incominciare dalle mascherine all’eccitante attesa del vaccino. Nessuno però ci segnala con altrettanta dovizia delle centinaia e centinaia di migliaia di persone guarite. Quali cure hanno avuto? E di quelle morti davvero sono tutte per coronavirus, dov’è la verità? Perché non si è deciso da subito per le autopsie? Invece abbiamo numeri e numeri di aumento di contagi.

Ed ancora come mai in Cina a Wuhan, dove è nato coronavirus, sembra che tutti siano guariti, che il covid non esista più, quali sono le spiegazioni?

Contrariamente non si chiarisce tanto meno si indicano linee e manovre propositive, si alimenta lo stato di paura, non ultimo il dpcm, firmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che prevede la chiusura alle ore 18.00 delle attività di ristorazione: bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie. Accrescendo ancora una volta quel senso di difficoltà a capire.

Ci scusi il Presidente del Consiglio ma non sono proprio quelle attività del turismo, hotel, ristoranti e bar che hanno dimostrato una maggiore attenzione e ricezione delle sue disposizioni, tanto da essere, probabilmente, tra i più sanificati e rispettosi?

Allora, se c’è un problema movida e assembramenti e ci sembra che siano state vietate sin dall’inizio, perché non lo si risolve alla fonte, senza dovere danneggiare tutto il settore o peggio ancora generalizzare e nuocere a tutti i cittadini italiani?

Quei luoghi della movida, degli assembramenti, sono luoghi noti e ben conosciuti, in ogni comune tutti li conoscono quei locali, piazze o strade, dove c’è assembramento, perché le forze di polizie non intervengono? E se vi siano problemi perché non integrare gli interventi con l’Esercito?

Ci sembra che ci sia maggiore energia ad alimentare la paura che a dare risposte al Paese. Una situazione che dimostra più che altro una grande debolezza e incapacità a gestire la pandemia.

Covid e politica. Intanto si è speso più di 100 miliardi fuori bilancio e dei benefici, a dire il vero, facciamo fatica a vederli. Anzi ci troviamo davanti a degli scenari che lasciano presagire anni bui, forse qualcuno non si è ancora reso conto del disastro sociale e del danno economico che si è venuto a creare.

 

di Michele Luongo ©Riproduzione riservata
                  (25/10/2020)

 

 

 

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