Stress test, il vino italiano alla prova congiunturale

Stress test, il vino italiano alla prova congiunturale. Banco BPM e Prometeia evidenzia gli effetti dalla particolare gravità della guerra in corso. E per i produttori italiani una continua sfida
di Michele Luongo

Stress test, il vino italiano alla prova congiunturaleIn uno scenario geopolitico di particolare gravità, una guerra in corso con forte riflessioni sui mercati dei paesi coinvolti, lo studio “Stress test: il vino italiano alla prova congiunturale” di Banco BPM e Prometeia evidenzia gli effetti che oltre agli spazi di mercato sottratti (340 milioni di euro esportati nell’ultimo anno in Russia e Ucraina), pesa sulla fiducia globale e sui costi delle imprese.

Le conseguenze immediate sono una revisione al ribasso di quasi 3 punti nel biennio 2022-’23 per la crescita della domanda mondiale del settore.  La sfida sarà tuttavia legata alla marginalità, attesa stabile nell’anno in corso, rispetto a un potenziale di pieno recupero dei livelli pre pandemia stimato fino a prima dell’invasione russa.

Continue sfide per i produttori italiani la cui arma è sempre un’export di qualità. La collaborazione tra Prometeia e gli esperti del settore all’interno della funzione Pianificazione Strategica e Studi di Banco BPM ha consentito di ricostruire la storia recente del comparto. Ne emerge un quadro dove sofisticazione e qualità dei prodotti rappresentano la migliore difesa agli shock esogeni.

Stress test, il vino italiano alla prova congiunturaleSecondo le riflessioni di Prometeia e di Banco BPM la crescita all’estero e la qualità di prodotto sono elementi di un vero e proprio circolo virtuoso che alimenta l’upgrading del vino italiano da almeno un decennio e rappresentano un punto di forza da cui le imprese possono guardare allo scenario dei prossimi anni.

Con un peso dell’export medio sul fatturato del 66%, il vino rappresenta oggi in molti mercati il primo prodotto del made in Italy alimentare. Un posizionamento crescente ha interessato l’Italia anche rispetto agli altri produttori internazionali, una penetrazione sempre più efficace proprio nei segmenti a maggior qualità.

Ed è emblematico il successo del made in Italy negli Stati Uniti, primo mercato nel mondo per il vino e tra i più complessi in termini di competizione e accessibilità.

Stress test, il vino italiano alla prova congiunturale. Purtroppo l’attuale scenario internazionale influenzerà non poco il mercato del vino italiano per Unione Italiana Vini, si avrà una contrazione del proprio fatturato del 2,5%-3% a causa dei fattori congiunturali con la guerra. Allo stato attuale UIV stima un ulteriore aumento del costo medio di produzione per circa 400 milioni di euro, portando il surplus sui costi produttivi sui 12 mesi 2022 – che incidono ormai per oltre il 30% sul valore della bottiglia media – a 1,7 miliardi di euro.

Anche per FEDERVINI, la congiuntura economica è indubbiamente complessa. Il conflitto russo ucraino ha ulteriormente aggravato un quadro già segnato dai rincari nella logistica e dagli aumenti dei prezzi delle materie prime.

E’ quanto è merso dal convegno del Banco Bpm/Prometeia tenutosi a Vinitaly, e le incognite geopolitico sul sfondo internazionale, purtroppo, peseranno non poco sul mondo produttivo del settore, cui sarà importante una vicinanza chiara e forte della politica. (  www.vinitaly.com )

 

di Michele Luongo ©Riproduzione riservata
                  (15/04/2022)

 

 

 

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