Accademia di Zagabria al Conservatorio Bonporti di Trento

Grande performance dell’Accademia di Zagabria al Conservatorio Bonporti di Trento. Il concerto si è aperto sulle note di Wagner con l’inizio dell’opera “L’Oro del Reno”, dove la musica descrive le onde del grande fiume e l’alba che accompagna la nascita di un nuovo giorno.
Redazione 

Accademia di Zagabria al Conservatorio Bonporti di TrentoAccademia di Zagabria al Conservatorio Bonporti di Trento. Pagine importanti e impegnative, che gli studenti croati hanno affrontato con bravura e sicurezza.

Con il progetto Natura e Opera gli studenti dell’Accademia di Musica e Università di Zagabria hanno portato a Trento una serata di grande musica. Lo scorso sabato 22 febbraio, sul palcoscenico dell’Auditorium Mascagni all’interno del Conservatorio Bonporti, i giovani musicisti croati dell’Ensemble ASMANGu sono stati protagonisti di una notevole performance musicale. Preparati dal M° Mladen Tarbuk e diretti per l’occasione da Mia Dogić, hanno presentato una carrellata di arie operistiche dall’Ottocento ad oggi, in un percorso dedicato alla questione ambientalista.

«Un tema molto attuale che coinvolge tutti – ha dichiarato Calogero Di Liberto, direttore del Conservatorio Bonporti, in apertura di serata –. Cosa fa l’uomo all’interno di questo contesto? Come si muove? E cosa fa la musica? La musica è la memoria di questi splendidi paesaggi che stanno scomparendo».

«La scelta di questo argomento così importante risponde alla domanda che ci siamo posti: è più forte l’avidità e l’egoismo oppure la coscienza e la cura per le generazioni future? Abbiamo indagato le opere di grandi compositori, scegliendo quelle pagine che raccontavano la natura», ha spiegato Martina Silić, vice decana dell’Accademia di Zagabria, portando i saluti ufficiali del decano Igor Lešnik.

Il concerto si è aperto sulle note di Wagner con l’inizio dell’opera “L’Oro del Reno”, dove la musica descrive le onde del grande fiume e l’alba che accompagna la nascita di un nuovo giorno, iniziando il racconto del mito dei Nibelunghi. L’aria più lunga in programma, assieme a quella di Mahler tratta dal “Canto delle Terra”, e anche la più complessa in senso concertante per la presenza di più voci soliste, come quella tratta dall’opera “Rusalka” di Dvořák.

Pagine importanti e impegnative, che gli studenti croati hanno affrontato con bravura e sicurezza. Catturano queste voci belle, vive e coraggiose, che, seppure nella forma concertistica della serata proposta a Trento, non dimenticano la scena teatrale e recitano con convinzione la parte nelle schermaglie di trii e duetti, come quello tra i protagonisti dell’opera “Genoveva” di Schumann. Il tutto veniva sostenuto con maestria dall’ensemble strumentale, sempre preciso ed equilibrato, dove gli arrangiamenti creati ad hoc con l’aggiunta di fisarmonica e organo valorizzavano le intenzioni delle partiture originali.

La serata del 22 febbraio scorso rientrava nelle iniziative di internazionalizzazione del Conservatorio cittadino, che si sta preparando al SISS – Sounding Images Screening Sounds, un importante progetto di ricerca sostenuto da finanziamenti europei, per la direzione di Calogero Di Liberto e di Fabio Cifariello Ciardi, docente di composizione del Bonporti. «Un’occasione che ci mette a confronto con tante realtà internazionali – ha concluso il direttore Di Liberto – e che si rende utile per l’orientamento dei professionisti della musica che andiamo a formare».

Info e foto: https://conservatorio.tn.it/

 

                Redazione
              (26/02/2025)

 

 

 

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