Turismo e Agricoltura un progetto condiviso

Turismo e Agricoltura quale il progetto della Giunta Provinciale, per lo sviluppo di entrambi? Dalle parole si passi ai fatti l’Assessore provinciale al Turismo e all’Agricoltura illustri come intende rendere concreto questo progetto. 
di Claudio Civittini

 

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Val di Cembra vigneti terrazzati

Come le cronache locali hanno riportato, nei giorni scorsi, a Pinzolo, durante un incontro con gli allevatori di vacche di razza Rendena, l’Assessore provinciale al Turismo e all’Agricoltura ha pubblicamente dichiarato che l’obbiettivo che il suo impegno politico, in questa fase, si pone con primaria attenzione è quello di rafforzare il legame fra i due settori.
Perché il turismo – ha aggiunto – non costituisce il naturale sbocco di mercato per l’agricoltura.  A prescindere da come la si pensi al riguardo, c’è da dire che l’idea non appare nuova sotto alcun punto di vista, né sullo scenario internazionale, né su quello locale, dove i due comparti sono stati accorpati in un medesimo assessorato – com’è noto a tutti – oramai da più di una decina d’anni senza che questo, purtroppo, abbia prodotti chissà quali esiti.

Tutto ciò rende necessario non solo che dalle parole si passi ai fatti – cosa doverosa -, ma anche nel farlo, e cioè ora, il citato l’Assessore provinciale al Turismo e all’Agricoltura illustri come intende rendere concreto questo progetto, e soprattutto, attraverso quali confronti, quali linee guida, quali provvedimenti e sostegni, per mettere in moto quelle che dovrebbero essere le tracce di un progetto di cui non si sente la portata.
Importante infatti, anche in tale scelta, concertare gli obiettivi concreti nel breve e medio termine, oltre che nel lungo, rendendo protagonisti gli attori dello scenario, che, ad oggi, ci sembrerebbero alquanto sfilacciati.

Poi, ci sembrerebbe logico quali siano in termini generali i percorsi da condividere, affinché ad esempio Riva del Garda – che ha un tipo di turismo-possa essere partecipe con la logica che le compete, arrivando a declinare “i turismi” cui il Trentino aspira, in un progetto condiviso e non certo conflittuale o fatto a compartimenti stagni.

Utile il capire come possono convivere proficuamente albergatori, agricoltori nelle diverse declinazioni, in un contesto dove le problematicità o trovano una governance politica seria e preparata, che sappia adeguatamente distinguere e coordinare con una attenta regia, le diversità delle offerte, affinché possano trovare la corretta coniugazione, poiché diversamente sarebbe un “parlarsi addosso” senza ben sapere dove andare.
Infatti l’unione virtuosa fra comparto turistico e quello agricolo è riuscita in Alto Adige. Ma l’Alto Adige non è il Trentino. Dove, al contrario di quello che è accaduto in Sud Tirolo, in questo decennio, ma anche prima, l’agricoltura si è solidamente strutturata seguendo le linee di un modello spontamente industriale.

Di qui la necessità – oltre che l’opportunità – di netti e tempestivi chiarimenti da parte dell’Assessore provinciale al Turismo e all’Agricoltura, dal momento che la serietà politica, oltre che dalle idee, si vede anche dalla capacità di delineare strumenti per realizzarle.

Presentata interrogazione al Presidente della Giunta provinciale

 

   Cons. Claudio Civettini
    Lista Civica Trentina
      (13/01/2016)

 

 

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