Anche gli animali a rischio Covid

Anche gli animali a rischio Covid. I ricercatori hanno quindi considerato 410 diverse specie di vertebrati, tra cui uccelli, pesci, anfibi, rettili e mammiferi. I risultati sono importanti anche per comprendere il rischio di future zoonosi.
Redazione 

Anche gli animali a rischio Covid
Immagine: Classificazione del livello di rischio dei diversi animali secondo i risultati dello studio (© Matt Verdolivo/UC Davis)

Anche gli animali a rischio Covid . Diversi animali, dai primati ai mammiferi marini, sono esposti al rischio di essere infettati dal nuovo coronavirus e ammalarsi. Lo rivela un nuovo studio che ha analizzato in oltre 400 specie le caratteristiche del recettore ACE2, la principale porta di accesso del virus nelle cellule, confrontandole con quelle umane

COVID-19, la malattia causata dal nuovo coronavirus SARS-CoV-2, potrebbe minacciare anche la salute di diverse specie animali, dai primati ai mammiferi marini: è quanto risulta da un’ampia analisi biomolecolare e genomica pubblicata sui “Proceedings of the National Academy of Sciences” da  Harris Lewin e colleghi dell’Università della California a Davis, secondo cui cani e gatti sono invece a rischio medio o basso.

La ricerca era focalizzata sul recettore ACE2 (enzima di conversione dell’angiotensina-2), la principale porta di accesso del virus nelle cellule, che si trova normalmente in molti tipi diversi di tessuti, compreso l’epitelio della cavità oro-fraingea e delle vie aeree.

Negli esseri umani, 25 amminoacidi che lo compongono sono cruciali perché il coronavirus possa legarsi alla superficie delle cellule e penetrare al loro interno. Data l’estrema contagiosità del virus tra persone, ci si può quindi aspettare che gli animali che hanno una composizione e una struttura di ACE2 simili alla nostra siano ugualmente esposti e che il rischio diminuisca via via che aumentano le differenze.

I ricercatori hanno quindi considerato 410 diverse specie di vertebrati, tra cui uccelli, pesci, anfibi, rettili e mammiferi, per valutare quali potessero avere gli stessi amminoacidi. Dall’analisi è emerso anzitutto che circa il 40 per cento delle specie potenzialmente più vulnerabili a SARS-CoV-2 sono tra quelle classificate come “minacciate” dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura. Particolarmente a rischio sono risultate diverse specie di primati a rischio di estinzione, come il gorilla di pianura occidentale, l’orango di Sumatra e il gibbone dalle guance bianche.

Altri animali segnalati come ad alto rischio sono mammiferi marini come le balene grigie e i tursiopi. Tra gli animali domestici, gatti, bovini e ovini sono risultati a rischio medio, mentre cani, cavalli e maiali a basso rischio.

Sulla base dei dati di contagiosità noti finora per i diversi animali, gli autori affermano che esiste una buona correlazione tra il rischio teorico determinato su base molecolare e il rischio effettivo di malattia. Per verificare se vale lo stesso per una gamma di specie più ampia occorreranno ulteriori studi. “I dati forniscono un importante punto di partenza per identificare le popolazioni animali vulnerabili e minacciate a rischio di infezione da SARS-CoV-2”, ha commentato Lewin. “Speriamo che ispiri buone pratiche per la protezione della salute sia animale sia umana durante la pandemia”.

Anche gli animali a rischio Covid. I risultati sono importanti anche per comprendere il rischio di future zoonosi, cioè di trasmissione di patologie dagli animali agli esseri umani. “Queste nuove informazioni ci permettono di concentrare i nostri sforzi e di pianificare di le azioni per mantenere gli animali e gli esseri umani al sicuro”, ha concluso Klaus-Peter Koepfli, ricercatore senior presso la Smithsonian-Mason School of Conservation e coautore dello studio.

I dati raccolti dai ricercatori, infine, saranno utili per riuscire a identificare la specie animale che ha fatto da ospite intermedio per il passaggio di SARS-CoV-2 dai pipistrelli, il più probabile serbatoio naturale del virus, agli esseri umani. (https://www.lescienze.it  )

 

    Redazione
 (31/08/2020)

 

 

 

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