Cantina Mori Colli Zugna e l’azienda Tava, la capacità della ricerca,del confronto. Anfore con coperchio in terracotta, uniche, per la fermentazione del vino, e la presentazione del progetto con le prime bottiglie di “Vittoria”.
di Michele Luongo
ISERA (Tn) – L’Azienda Tava di Mori e la Cantina Mori Colli Zugna, presso la bella location della Casa del Vino di Isera, hanno presentato il progetto “ Vino in Anfora”.
Un ritorno al passato o meglio la sperimentazione che si lega alla storia del vino. Difatti, le prime anfore dove probabilmente era conservato il vino, sono state trovate in Iran, e risalirebbero al 5100 a.c. . La tradizione viticola della Georgia è ancora oggi legata all’uso di grosse anfore in terracotta. Ma, oggi, è interessante che un’azienda artigianale, la Tava, specializzata nella costruzione di stufe antiche e moderne e prodotti di ceramiche, si metta in gioco, fa ricerca, sperimenta e in questo progetto incontra la Cantina Mori Colli Zugna, che con l’enologo Luciano Tranquillini, ne disegnano il percorso. Qui, è la laboriosità e la creatività dell’azienda artigianale che ne percorre con meticolosità i primi passi, gli studi, la ricerca, l’argilla quella di Impruneta per la sua elasticità, di Montelupo Fiorentino per la sua longevità, della terra di Toscana.
Quindi, la realizzazione, l’essicazione, la cottura, e poi il coperchio, unico al mondo, sempre in terracotta che con una guarnizione siliconica tra coperchio e anfora compressa da sei elementi di trazione garantiscono la chiusura stagna. E all’esterno, il rivestimento è di cera d’api.
Per l’enologo, la ricerca del vitigno, i tempi, la cura l’evoluzione. Così, lo scorso settembre, da un vitigno di montagna di Chardonnay , in purezza da coltivazione biologica, le uve venivano lasciate in fermentazione nelle anfore per sei, sette mesi, poi, un breve passaggio in barrique e l’imbottigliamento, quasi naturale il nome del vino: “VITTORIA”.
Per la presentazione del progetto un incontro- seminario presso la Casa del Vino, che ha visto la partecipazione di appassionati, giornalisti di settore, produttori, tra gli altri Mario Pojer, dell’Azienda Pojer e Sandri, Fulvio Rimini, Brand Ambassador della Tenuta San Leonardo, la produttrice Elisabetta Foradori, Marco Tonini dell’azienda omonima, Dante Cavazzani, reparto tecnico Masi Agricola, Manfred Vescoli , presidente della Strada del Vino del Sud Tirolo, ed altri, che hanno sviluppato una bellissima e costruttiva conversazione con un unanime giudizio sulla qualità del vino “Vittoria”, bello, fresco, di colore giallo oro, intenso, secco, di buona struttura.
Per un vino così giovane, l’esperimento in anfore di terracotta che permette una maggiore appropriazione dalle bucce, visto i risultati così lusinghieri, non c’è che da augurarsi il proseguimento della ricerca come già annunciato con nuovi vitigni e accortezze che l’esperimento ha promosso.
L’unicità della professionale ospitalità di Luca Bini, della Casa del Vino, ha deliziato gli ospiti con un prelibato “Baccalà gratinato su melanzana e maionese di mela con essenza di mugo”, non poteva che arricchire il momento conviviale, in abbinamento un fresco spumante , dosaggio zerp, Trento Doc, 2011, dell’azienda Tonini.
di Michele Luongo ©Riproduzione riservata
(05/08/2014)
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