Tommasi Family Estates

Tommasi Family Estates, si conferma un’eccellenza del Made in Italy, con riconoscimenti delle principali guide italiane e i riconoscimenti dalla critica di settore internazionale.  Prossimi obbiettivi continuità e consolidamento, promuovendo investimenti nelle aziende per migliorare l’efficienza dei processi produttivi.
Redazione 

Tommasi Family EstatesTommasi Family Estates: en plein di premi e riconoscimenti confermano la realtà di riferimento nel panorama enologico nazionale ed eccellenza del Made in Italy nel mondo. Si guarda con ottimismo al 2022, che segna il 120^ anniversario dalla fondazione con nuovi progetti e investimenti in pipeline

La Famiglia Tommasi fa un bilancio dell’anno trascorso e guarda al futuro. Ottimismo per i prossimi mesi e obiettivi chiari: crescita sostenibile, sviluppo del mercato nazionale e potenziamento dell’estero.

Si conferma un’eccellenza del Made in Italy la produzione delle tenute Tommasi Family Estates: ottimi i riconoscimenti delle principali guide italiane e i riconoscimenti dalla critica di settore internazionale. De Buris Amarone della Valpolicella Classico docg Riserva 2010, perla enologica della Valpolicella Classica, ha fatto incetta di premi dalla critica italiana dai 3 bicchieri del Gambero Rosso, alla Corona di Vinibuoni, alle 4 Viti Ais, ai 5 Grappoli Bibenda, passando dal Platinum Award di Merano, fino ai Faccini di Cernilli Doctor Wine e alle 3 stelle oro di Veronelli, senza dimenticare un ottimo posizionamento nei Top 100 di Vivino, la più grande community del vino del mondo, e le ottime recensioni della più prestigiosa critica internazionale a partire dai 96 punti di Wine Advocate – Robert Parker Wine Spectator, passando per James Suckling e Decanter, che ha recensito con 92/100 anche il nuovo Le Fornaci Lugana Riserva doc 2018, che ha meritato anche le 4 Rose Camune dall’ AIS Lombardia. Ottimo anche il percorso d’eccellenza del progetto a Montalcino con il Casisano Colombaiolo Brunello docg Riserva 2015, che oltre ai 3 Bicchieri del Gambero Rosso, guadagna ottime critiche e punteggi dalla stampa italiana e straniera, così come l’icona del Vulture, il Don Anselmo Aglianico 2016 di Paternoster, che si conferma sempre nelle prime posizioni di tutte le classifiche di gradimento dai 3 bicchieri del Gambero Rosso fino ai 94/100 di Vinous.

Forte dei successi della critica e a conclusione del positivo anno trascorso, l’azienda vitivinicola con sede a Pedemonte di Valpolicella, ha analizzato l’anno trascorso e posto gli obiettivi strategici per i prossimi mesi: consolidamento dell’azienda, investimenti, sostenibilità e crescita sul mercato nazionale ed estero sono le parole chiave della Famiglia Tommasi.

«Il 2021 è stato senza dubbio un anno complicato per la gestione della mancanza delle materie prime, la difficoltà di programmazione, ma sen senz’altro di ripresa. Si è chiuso molto più positivamente del 2020 grazie al rilancio del comparto Ho.Re.Ca in Italia e nel mondo, alle solide relazioni con i nostri partner commerciali, alla grande collaborazione dei nostri stakeholders e soprattutto grazie alla grande capacità di adattamento e flessibilità, che abbiamo dimostrato con la squadra dei nostri collaboratori». Con queste parole il presidente Dario Tommasi commenta l’anno che sta per chiudersi, con uno sguardo già rivolto al 2022: «Sono fiducioso che nel nuovo anno continuerà il positivo andamento che abbiamo registrato negli ultimi mesi e ritengo possibile un ritorno ai livelli pre-pandemia entro la metà del 2022. Per la nostra azienda i comparti di Ho.Re.Ca e Retail incidono sul business aziendale per il 50% ciascuno: ciò dà misura di quanto sia stato complesso uscire dal 2020 senza l’apporto della ristorazione. Il 2021 ha segnato una netta svolta e il Paese ha fortunatamente raggiunto una consapevolezza e maturità tale da scongiurare nuove chiusure: non posso quindi che essere positivo circa i mesi che verranno».

Obiettivi 2022/23

Il direttivo di famiglia ha ben chiari gli obiettivi che attendono l’azienda: «Il prossimo anno festeggeremo il 120^ anniversario dalla fondazione della nostra azienda. Siamo figli e nipoti di un mezzadro appassionato e visionario, orgogliosi delle nostre radici e negli anni abbiamo sempre lavorato con l’ambizione di diventare una delle realtà più riconoscibili del panorama enologico nazionale – continua Dario Tommasi – e continueremo su questa strada: consolidarci nelle Regioni, in cui siamo presenti diventa prioritario, promuovendo investimenti nelle nostre aziende per migliorare l’efficienza dei processi produttivi, la qualità dei nostri vini, le strutture dedicate all’ospitalità, per noi essenziali, in un’ottica di sostenibilità economica e attenzione all’ambiente. Parallelamente continueremo con energia il grande lavoro che stiamo facendo sia in Italia che sui mercati esteri con l’obiettivo di avere il marchio Tommasi riconosciuto come emblema dell’eccellenza del Made in Italy nel mondo».

Sostenibilità

Il 2022 sarà dunque un anno decisivo per la crescita di Tommasi Family Estates, una crescita che dovrà essere sostenibile. «Vogliamo che il nostro lavoro quotidiano sia sempre più orientato in un’ottica di ricerca e promozione della sostenibilità – commenta sempre Dario Tommasi – Ciò significa, concretamente, riporre grande attenzione al lavoro in vigna, in cantina e nelle diverse fasi di produzione attraverso strumenti e tecniche che sappiano realmente tutelare e rispettare l’ambiente in cui operiamo, senza il quale, ricordiamolo, non potremmo fare quello che più ci piace di più, ovvero grandi vini. Faccio un esempio: un piano che prevede un cospicuo risparmio energetico e l’utilizzo di bottiglie a vetro leggero sono parte un progetto più ampio e profondo, a cui la nostra azienda sta già lavorando per lo sviluppo sostenibile di tutti i processi produttivi».

Sostenibilità che comprende l’inclusività dei collaboratori, dei partner, degli stakeholder e anche il supporto al territorio, in chiave sociale oltre che economica: «Da sempre la nostra Famiglia è molto legata alla Valpolicella, a Verona e al Lago di Garda, luoghi che consideriamo “casa”; collaboriamo con le Istituzioni locali e le diverse realtà culturali per valorizzare luoghi unici, icone del nostro Paese, quest’anno segnalo in particolare con il progetto 67 colonne per l’Arena, il sostegno al Teatro Stabile di Verona, la collaborazione con Art Verona. Il nostro sostegno è rivolto anche a tutti i territori in cui siamo presenti. In tal senso il binomio viticultura-ospitalità continuerà a essere molto forte, e la promozione enoturistica rilevante in tutte le scelte aziendali che vedranno dal prossimo anno coinvolte le nostre tenute.»

Mercati

C’è tanta Italia nella crescita di Tommasi Family Estates e anche il 2022 sarà orientato al consolidamento del mercato nazionale, oltre allo sviluppo dell’azienda sui mercati esteri.

«Il mercato nazionale per noi è molto importante – afferma Dario Tommasi – perché solo se siamo forti a casa possiamo essere stimati ambasciatori del Made in Italy all’estero. La distribuzione in Italia oggi rappresenta circa 20% del nostro fatturato ed il resto è spartito oggi su 80 mercati stranieri che curiamo con dedizione; alcuni cardine e storici come Nord America e Nord Europa e rappresentano, il 30% circa del business estero complessivo. Si tratta di mercati molto maturi, dove c’è grande interesse per il vino e in particolare per le denominazioni storiche. Ci sono poi aree molto interessanti e per certi versi sorprendenti, come Islanda, Polonia, Romania e in generale l’Est Europa, mercati in grado di assorbire vini di valore. Grazie ai nostri importatori è stato svolto un meticoloso lavoro nel canale Ho.Re.Ca che continua a dare soddisfazioni anche in Asia, in particolare Korea del Sud e Giappone. L’entrata in produzione di nuovi vigneti presso le  tenute in Lugana, Maremma Toscana, Puglia e Umbria nel 2022 e nel 2023 ci garantisce spazio per crescere e consolidare tutti i mercati, che continueremo a seguire con viaggi ed attività mirate di marketing e comunicazione.

Crescita, investimenti, sostenibilità e accoglienza sono dunque le parole chiave per Tommasi Family Estates per il 2022, che si preannuncia un anno cruciale per lo sviluppo dell’azienda.

Il 120^ anniversario non sarà solo un traguardo raggiunto, ma un’occasione per guardare al futuro con ottimismo, progetti definiti e con chiare strategie di rilancio e rinnovo, consolidamento e strutturazione della governance.

TOMMASI FAMILY ESTATES

Tommasi Family Estates
Tommasi IV Generation

Una famiglia e un gruppo che lavorano per il presente e il futuro del vino italiano. Tommasi rappresenta la storia della Valpolicella e non solo. Con sette tenute vitivinicole in sei regioni – Tommasi in Veneto, Tenuta di Caseo in Lombardia, Casisano a Montalcino e Poggio al Tufo in Maremma Toscana, Masseria Surani in Puglia, Paternoster in Basilicata, un progetto in Umbria pronto nel 2023 e una partnership nel Chianti Classico con La Massa – il gruppo ha l’obiettivo di creare grandi vini, valorizzando ogni singolo territorio. 

Completa il quadro il progetto culturale e vitivinicolo De Buris, legato al territorio della Valpolicella Classica, al recupero di Villa De Buris e all’Amarone Classico doc Riserva.

Quattro generazioni di pionieri, esploratori, precursori e soprattutto visionari, attenti al valore della qualità in ogni fase produttiva, rispettosi dei procedimenti tradizionali ma aperti alla sperimentazione.

Con l’esperienza e il sapere unici coltivati e custoditi nel tempo, la Famiglia Tommasi intende valorizzare ogni territorio, legandosi a un percorso di sostenibilità e di ospitalità.

La cura per l’accoglienza si esprime attraverso le strutture di Villa Quaranta Wine Hotel & SPA in Valpolicella, Albergo Mazzanti e Caffè Dante Bistrot a Verona e Agriturismo Poggio al Tufo a Pitigliano, Maremma Toscana.  ( https://www.tommasi.com/   –  https://tommasiwine.it/ ) 

 

    Redazione
  (22/12/2021)

 

 

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