Un progetto straordinario quello di Helmuth Köcher, presidente e fondatore del Merano WineFestival, che percorre una sola strada, la qualità. Storie, produttori , incontri diretti, confronti, e il piacere di calici di grandi vini.
di Michele Luongo
Merano – Come un lungo respiro scorre sognante il torrente Passirio attraversa l’incantevole Merano, alle pendici delle Alpi, in una varietà di paesaggio, dove s’incontrano stili di vita mediterranei e tradizioni tirolesi, qui, nella splendida location del Kurhaus,, è andato in scena, dal cinque al dieci novembre 2015, la 25° Edizione del Merano Wine Festival.
Un progetto straordinario quello di Helmuth Köcher, presidente e fondatore del Merano WineFestival, costruito anno dopo anno percorrendo una sola strada: la qualità. Un successo internazionale che rafforza la particolarità dell’evento divenuto cult, oggi il solo peccato è quello di non esserci.
Il Merano WineFestival si circonda di numerosi e importanti eventi collaterali che lo rendono sempre più importante ed interessante come il forum “Il cambiamento del clima e l’incidenza sulla qualità del vino”, e una cornice di spettacoli showcooking con il MeranoWine Chef’s Challenge.
Il primo giorno del MWF è dedicato alla bio&dynamica viticoltura biologica, biodinamica o naturale. Degustazioni guidate come “ Rarità. Sauvigno& Chardonnay Cantina di Terlano”, e “l’Espressione della Storia” Famiglie dell’Amarone d’Arte, o la Vignerons e Maison di champagne- The best of Champagne”, ed altre svoltasi presso le sale dell’Hotel Terme di Merano, il cui ricavato delle degustazioni è devoluto in beneficenza al “Gruppo Missionario di Merano” per il progetto: Un pozzo per la vita. Aiutiamo l’Africa in Africa”. Ed ancora focus sui vini della Georgia, della Romania. Presentazione Guida di Vini Buoni d’Italia 2016, e la presenza di 25 storici Châteaux con “L’Union des Grands Crus de Bordeaux” . Degustazione al buio delle “Donne del Vino” del Trentino Alto Adige, e il SensEvent Party- Cantina di Terlano, e tanti altri eventi-incontri tutti autorevoli che danno il senso del Merano WineFestival.
Quindi, la straordinaria possibilità di potere sorseggiare i grandi vini rossi ed avere emozioni uniche come l’Amarone Allegrini, Masi, o il Brunello di Montalcino di Biondi Santi, Banfi, o il Barolo dei Marchesi di Barolo, il Chianti Classico, o il famoso bianco della Cantina di Terlano o le meravigliose bollicine Ferrari, di assoluto valore.
Tra i banchi in esposizione piacevoli incontri, conferme, e sorsi d’autore come un “San Leonardo” il taglio bordolese del Trentino Alto Adige della Tenuta San Leonardo – Borghetto (Tn); “La Mattonara” l’amarone classico della Valpolicella, dell’Azienda Zymè – San Pietro in Cariano (Vr); Il “San Lorenzo” un Chianti classico, gran selezione di Castello di Ama – Gaiole in Chianti (Si); e l’ottimo IGT Toscana “Il Borro” dell’Azienda Il Borro – San Giustino (Ar).
E l’elegante “Barolo Ravera”, Cogno, dell’Azienda Elvio Cogno – Novello Cn); un bel “Brunello di Montalcino” le Macioche, dell’Azienda Le Macioche- Montalcino (Si); un incantevole “Beyon The Cloud” Elena Walch, della Cantina Elena Walch- Termeno (Bz).
Poi, per me una bella scoperta, i bianchi “Am Sand” , un Gewürztraminer, e un “Lowengang” Alois Lageder 1823, dell’azienda Alois Lageder- Magrè (Bz) , ed ancora i bianchi Anselmi, il “Capitel Croce”, 2013, otto mesi in barriques, profumi e freschezza, dell’Azienda Anselmi – Monteforte d’Alpone (Vr). Una vera chicca il “Perla Nera” linea Hire, un vino da bere, un vino che racconta, Vigna Petrussa, dell’Azienda Hilde Petrussa – Prepotto (Ud).
Un tocco di bollicine non può mancare, Bollicine di Montagna con “Oro Rosso” TrentoDoc, della Cantina di Cembra (Tn), e un’ elegante Rotari AlpeRegis Trentodoc, Gruppo Mezzocorona- Mezzacorona (Tn).
Con “Mille e una Notte”, nero d’Avola, e uno meraviglioso “Ben Ryè”, passito di Pantelleria, morbido, dolce, avvolgente, fresco, è come porre un sigillo a qualsiasi degustazione- Donnafugata – dell’Azienda Donnafugata- Marsala (Tp).
Il filo conduttore del Merano WineFestival è la qualità ed è indiscussa, è l’origine del successo internazionale, il presidente Helmuth Köcher, lo sa bene e con il suo staff ogni anno esegue una rigida selezione. Le sale del Kurhaus sono gremite, in esposizione quasi mille etichette ed è impossibile potere degustare tutti i vini, ognuno ha la propria storia, una propria caratteristica, ma permette di conoscere e di avvicinare il consumatore al mondo del vino, un contatto diretto, un confronto immediato tra i vari vini, e nei sorsi di calici rossi, bianchi o spumeggianti, immancabilmente ognuno incontrerà il suo vino che non dimenticherà, come non dimenticherà l’esclusivo, cult Merano WineFestival.
di Michele Luongo ©Riproduzione riservata
(17/11/2015)
ViaCialdini è su www.facebook.com/viacialdini e su Twitter: @ViaCialdini